Angels in America di Tony Kushner è un vero e proprio monumento del teatro di lingua inglese. In questa pièce corale in due parti, vincitrice del Premio Pulitzer 1993, si incrociano i destini di personaggi alle prese con gli anni dell’AIDS e con l’emergere dell’epidemia in America. È l’epopea tra il fantastico e il fantasmagorico di una generazione sacrificata, di una comunità gay stigmatizzata, di individui duramente colpiti nella loro stessa carne e forzati a ripensare il loro rapporto con la morte, e con la vita. Angeli, fantasmi, allucinazioni, uomini di potere e emarginati, tutti trasformati da una malattia che appiana le differenze e ricorda che l’umiltà è la principale forza dell’umanità. Un’opera che ci colpisce in pieno petto, messa in scena dal coreografo Philippe Saire, che qui coniuga con talento il senso del verbo con la scienza del movimento.